Grazie al più umano orario di ritrovo, le 8.00, ed un cambio di itinerario riusciamo a programmare per domenica un giro tranquillo: io, Mario, Paolo, Gianfry, Loca (nella foto) e Sergio ci troviamo per la prima volta quest'anno in piazza a Rogeno. L'uscita prevede l'ascesa della Valsassina via Ballabio e il ritorno da Varenna. Dopo i primi chilometri, necessari ad oliare i muscoli ancora intorpiditi, decidiamo di vietare i sorpassi al di sotto dei 35 km/h e di soffermarsi in doppia fila. Ci alterniamo alla testa del serpentone che assume, lungo la Ballabio, la sembianza di un chewing gum. Allo scollinamento la coda raggiunge la testa e una volta ricompattati, invogliati dall'ultima domenica libera prima dell'entrata in vigore delle nuove normative stradali, sorseggiato l'amaro (tè senza zucchero), ci buttiamo a rottadicollo lungo Balisio e la Tartavalle fino a Bellano. Tappa obbligatoria a Varenna dove, finalmente insieme, sorseggiamo un caffè prima di fucilarci verso la passerella del lungo lago di Lecco. A Valmadrera ci dividiamo, senza necessità di litigare: il Loca e Gianfry decidono per un rientro più soft e per la partenza in ferie mentre io, Mario, Paolo e Sergio proseguiamo per la Onno.
di Camilleri “Non c’era più l’asfalto, se l’erano portati via i cingoli dei carri armati e il suolo era letteralmente coperto da frammenti metallici. Pensai che avrei forato almeno un centinaio di volte prima di arrivare. Non forai mai, la bicicletta non subì nessun guasto meccanico. Un miracolo che si ripetè quattro giorni dopo quando rifeci la stessa strada per andare a dire a mia madre che papà era vivo. Ma che splendida bicicletta! Era robustissima e leggera, elegante, funzionale...
lunedì 9 agosto 2010
FINALMENTE INSIEME
Grazie al più umano orario di ritrovo, le 8.00, ed un cambio di itinerario riusciamo a programmare per domenica un giro tranquillo: io, Mario, Paolo, Gianfry, Loca (nella foto) e Sergio ci troviamo per la prima volta quest'anno in piazza a Rogeno. L'uscita prevede l'ascesa della Valsassina via Ballabio e il ritorno da Varenna. Dopo i primi chilometri, necessari ad oliare i muscoli ancora intorpiditi, decidiamo di vietare i sorpassi al di sotto dei 35 km/h e di soffermarsi in doppia fila. Ci alterniamo alla testa del serpentone che assume, lungo la Ballabio, la sembianza di un chewing gum. Allo scollinamento la coda raggiunge la testa e una volta ricompattati, invogliati dall'ultima domenica libera prima dell'entrata in vigore delle nuove normative stradali, sorseggiato l'amaro (tè senza zucchero), ci buttiamo a rottadicollo lungo Balisio e la Tartavalle fino a Bellano. Tappa obbligatoria a Varenna dove, finalmente insieme, sorseggiamo un caffè prima di fucilarci verso la passerella del lungo lago di Lecco. A Valmadrera ci dividiamo, senza necessità di litigare: il Loca e Gianfry decidono per un rientro più soft e per la partenza in ferie mentre io, Mario, Paolo e Sergio proseguiamo per la Onno.
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