cerapositivo...amarcord del ciclismo

di Camilleri “Non c’era più l’asfalto, se l’erano portati via i cingoli dei carri armati e il suolo era letteralmente coperto da frammenti metallici. Pensai che avrei forato almeno un centinaio di volte prima di arrivare. Non forai mai, la bicicletta non subì nessun guasto meccanico. Un miracolo che si ripetè quattro giorni dopo quando rifeci la stessa strada per andare a dire a mia madre che papà era vivo. Ma che splendida bicicletta! Era robustissima e leggera, elegante, funzionale...

giovedì 24 marzo 2011

IL CICLISMO SPIEGATO IN TRE PAROLE

E' da sempre così: le cose migliori capitano per caso. Tutti voi ricorderete ad esempio la prima vostra contravvenzione o il vostro primo appuntamento andato buco con la ragazza tedesca a Rimini. Le cose migliori capitano proprio per caso.
E così per caso, mentre tornavo in moto dall'Agenzia delle Entrate di Cantù, ho assistito alla scena che, a mio modo di vedere, riassume l'essenza del ciclismo.
Un gruppetto di ciclisti attempati con calzamaglia e maglia di lana sotto il sedere è costretto a fermarsi davanti ad un semaforo rosso. Nulla di strano (a parte le divise) direte...
Nel frastuono del traffico però percepisco nel loro succinto dialogo tre parole:
"ralenta,fèrmes,fam pisà".