Le "lacrime" di Sonia (la mia tipa), per l'abbandono prematuro del sabato sera, sono ancora vivide ai miei occhi, ma non potevo fare altrimenti se non volevo rischiare di rimanere a letto all'indomani (saprò farmi perdonare concedendogli il prossimo fine settimana libero...).
La sveglia è di quelle da far rabbrividire anche i galli (7.30 il ritrovo). Presenti: il nonno (Claudio), Red, Paolo (l'ultracentenario) ed io.
Confermato il percorso deciso giovedì sera in sede ci dirigiamo, ad andatura tranquilla, verso le prime rampe della "Val Cala". I primi chilometri sembrano ideali per il mio ventotto che subito ha il sopravvento sul resto del pacco pignone, il clima afoso ci schiaccia al suolo. L'unico a non risentirne è il nonno che con astuzia ci fa parlare fino a toglierci il fiato.
Ci stacca tutti pianopianounoauno e allora decidiamo di lasciarlo solo.
Ci ricompattiamo in vetta dove il nonno nel frattempo ha avuto tutto il tempo per studiare il colpo decisivo. Ci fidiamo di lui ed iniziamo la discesa in Val Imagna. Qualcosa aleggia nell'aria... è il colpo del ko del nonno: il Cappione (la salita che da Sant'Omobono porta a Fuipiano).
Ragazzi attenti a nonno Claudio...
Foto d'epoca del famoso colpo Cappione
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